
"Da tutte le parti si sentono le notti e i giorni risuonare di forti richiami, nel respiro di migliaia di vite" (R. Tagore)
venerdì 15 gennaio 2016
mercoledì 9 dicembre 2015
Shire, Avvento 2015
Carissime amiche e amici tutti,
la bontà e la misericordia di Dio ci portano a vivere ancora una volta il tempo di grazia dell’Avvento e ci invitano a preparare i nostri cuori ad accogliere il Dio di Misericordia. Nella liturgia etiope ancora non abbiamo iniziato la preparazione al Natale, ma penso che il tempo della siccità che stiamo vivendo ci stia allenando ad attendere e sperare con fiducia.
la bontà e la misericordia di Dio ci portano a vivere ancora una volta il tempo di grazia dell’Avvento e ci invitano a preparare i nostri cuori ad accogliere il Dio di Misericordia. Nella liturgia etiope ancora non abbiamo iniziato la preparazione al Natale, ma penso che il tempo della siccità che stiamo vivendo ci stia allenando ad attendere e sperare con fiducia.
È la prima volta da quando noi suore della Carità siamo
in Etiopia che il clima si dimostra così ostile: da più di un anno molte
regioni non hanno ricevuto nemmeno una goccia di acqua e una parte della
regione nella quale ci troviamo è una delle zone in peggiori condizioni. Questa
siccità comporta la completa mancanza di acqua da bere e per lavarsi, l’assenza
di raccolto e di cibo per gli animali e tra poco certamente anche la mancanza di
cibo per le persone.... I prezzi degli alimenti sono moltiplicati e ora il
Governo inizia a muoversi riconoscendo lo stato di emergenza.
Stiamo
vivendo un po’ come al tempo di Elia, quando Dio chiuse i cieli e mandò una
grave siccità nel paese: in quella situazione di emergenza si fa strada nel
racconto la figura della vedova di Sarepta di Sidone. Non ha quasi più nulla da
mangiare e di ciò che le rimane sta per preparare una focaccia per se stessa e
per il figlio, dopo di che: “la mangeremo e moriremo” (1Re 17,12).
Quale
rassegnazione, quale malinconica speranza ma quale fede in queste parole e in
questo atteggiamento!
Nonostante
il cibo manchi, e le forze vengano meno anche in prospettiva di una morte per
fame, la donna non si sottrae al suo dovere di ospitaltà verso lo straniero -
profeta ora sopraggiunto.... gli offre ciò che ha, con fede e devozione, senza
esitazione.
Un
gesto più che mai unico ma così straordinariamente comune in questo momento qui
in Etiopia! Quante tra le persone più povere pur non avendo a sufficienza per
la loro sussistenza non si sottraggono alla gioia di offrire ciò che hanno a
chiunque si presenti loro o a chiunque sia in condizioni di necessità maggiori.
Tutto sembra governato dalla certezza che il futuro è nelle mani di Dio, ma il
presente permette di agire, di condividere, di accogliere sin d’ora o meglio
per ora.... poi si vedrà! L’accoglienza non viene mai meno e la condivisione è
carattere estremamente radicato nei gesti di questo popolo, anche nelle
difficoltà.
Quale
dono e quale prezioso insegnamento per noi che ci apprestiamo ad accogliere il
Dio che si fa Bambino. Grazie Signore Gesù per questi fratelli generosità e
fedeli.
Insieme
a loro desideriamo scrutare le nostre esistenze spesso inaridite per offrire a Te,
ospite atteso e amato, tutto ciò che siamo, pur nelle nostre incapacità e nei
nostri limiti!
Vieni
Signore ad abitare questa terra così assetata ma ospitale, vieni a stare con
noi: perchè solo accogliendo te, ogni siccità verrà irrigata dalla tua Parola e
ogni scarsità trasformata in abbondanza.
Con
questa preghiera e questa speranza nel cuore sostenuta dal sorriso dei tanti
bambini della missione, desideriamo esprimere a tutti voi, carissimi amici un sincero augurio di un Santo Natale nella
gioia di un incontro e un’accoglienza che sappiano irrigare di luce e di vita
il nostro quotidiano.
Con tutto il nostro affetto, e nella gioia del Dio tra noi,
Con tutto il nostro affetto, e nella gioia del Dio tra noi,
Sr
Costanza, Sr Angelica, Sr Nadia, Sr Sheema, Sr Lemlem, sr Mana e sr M.Luisa
insieme a tutte le giovani che vivono con noi e a tutti i nostri collaboratori
e amici.
lunedì 7 dicembre 2015
Mercatino di Natale 2015
Alcuni dei lavoretti che potrete trovare al Mercatino di Natale di Nisshash, Sabato 12 e Domenica 13 alle porte delle nostre chiese. Non mancate!
Music for life 2015, Grazie!
Abbiamo assaporato una bellissima serata musicale e di riflessione. Un'altra goccia di 345 euro si è aggiunta alla nostra solidarietà. Grazie al Corpo musicale Cav. Masciadri di Pontelambro e grazie a tutti!
Un piccolo assaggio del concerto...
E un augurio di Buon Natale!
Un altro brano molto intenso sulla nostra pagina fb: https://www.facebook.com/nisshash.respiro/
giovedì 3 dicembre 2015
Music for life
Sabato 5/12 alle 21 presso la Chiesa di S.Maria Nascente a Erba, serata di musica e solidarietà. Non mancate!
mercoledì 2 dicembre 2015
Cena solidale, Grazie!
Un grande grazie a chi ha partecipato alla Cena solidale di Sabato. Abbiamo ricavato 1378 euro che verranno utilizzati per sostenere il progetto "doposcuola" in Perù avviato da Silvia ed Emanuele.
Il progetto fornisce un servizio sia educativo che sociale e continuerà ad essere seguito da due insegnanti e una decina di studenti universitari. Vengono seguiti dal progetto circa 200 bambini.
Il progetto fornisce un servizio sia educativo che sociale e continuerà ad essere seguito da due insegnanti e una decina di studenti universitari. Vengono seguiti dal progetto circa 200 bambini.
La tavola imbandita
Silvia ed Emanuele con Miriam,Chiara, Martina, Camilla e Mattia
venerdì 6 novembre 2015
martedì 20 ottobre 2015
Un passaggio delicato...
16 di ottobre 2015
Cari amici e amiche di Nisshash,
come state?
Eccomi a scrivervi un po' di notizie facendovi parte di alcune novitá che stiamo vivendo come comunitá qui in Paraguay.
Il tema é che ci troviamo in un momento un po' delicato....
Una sorella con cui vivo ha preso la decisione, e non é stato facile, di tornare in Francia, suo paese natale, per vivere lí la última tappa della sua vita...con i suoi 76 anni e la sua salute che sta diminuendo. Questo discernimento, necessario, le ha richiesto energie e tanta fiducia... E noi l'abbiamo accompagnata cercando insieme il cammino...Quindi Odilia, cosí si chiama la sorella, si prepara a lasciare Yvapovo il prossimo mese di novembre.
Rimarremo io e Graciela e, vista la situazione fragile della fraternitá in questa parte del mondo (poche giovani), non si vede, in questo momento, la possibilitá che un'altra sorella venga a vivere stabilmente con noi... Per questo continuare diventa davvero impossibile... La realtá ci sta spingendo, con il difficile che sará viverlo, verso la chiusura di questa fraternitá che amo e amiamo... Sí, ci costerá lasciare... le relazioni intessute, la vita condivisa, il cammino verso una unitá possibile nella comunitá, il lavorare insieme per rinnovare la chiesa... i sogni e le speranze messi in comune... E nello stesso tempo sento che questo passaggio pasquale fa parte di quel consegnare e dare la vita che come sorelle facciamo, e cerchiamo di vivere, innanzitutto a Dio e alla Fraternitá... nella fedeltá alla terra, alla realtá, alle luci che la vita custodisce e regala...
Concretamente continueremo a vivere in Yvapovo fino al prossimo mese di marzo, quando ci riuniremo tutte le sorelle della nostra regione, dal Cile, Uruguay, Paraguay e Argentina... e dove, a meno che succede un miracolo..., si prenderá la decisione ufficiale di chiudere la nostra comunitá... potrebbe essere giá nel mese di aprile. Durante questi mesi alcune sorelle verrano per sostenerci, un paio di settimane cada una... Cosí potremo vivere i saluti e gli addii... con calma...
Il cammino di questi tre anni in Yvapovo me lo porteró dentro... ho ricevuto molto e ho cercato di dare il meglio che ho potuto insieme alle mie sorelle... Voi siete state presenti e avete appoggiato e sostenuto il nostro camminare... e continuate... Di fatto é stato possibile rinnovare la chiesa in decadenza e cominciare il gruppo di catechiste e animatori della comunitá grazie a voi, al vostro interesse e al vostro lasciarvi toccare e coinvolgere da questa realtá. Tra l'altro rimane ancora una parte dei soldi che ci avete mandato e che la comunitá ha deciso spendere per la formazione dei catechisti e dei responsabili della comunitá durante il prossimo anno.
Carissime e carissimi per oggi mi fermo qui e vi chiedo di continuare ad accopagnarci con il vostro affetto e la vostra fiducia!!!
Vi terró aggiornati.
Vi lascio due foto dove siamo nella nostra casa con le catechiste festeggiando il giorno dell'amicizia il mase di aprile scorso.
Un abbraccio!!!
piccola sorella Valeria
Cari amici e amiche di Nisshash,
come state?
Eccomi a scrivervi un po' di notizie facendovi parte di alcune novitá che stiamo vivendo come comunitá qui in Paraguay.
Il tema é che ci troviamo in un momento un po' delicato....
Una sorella con cui vivo ha preso la decisione, e non é stato facile, di tornare in Francia, suo paese natale, per vivere lí la última tappa della sua vita...con i suoi 76 anni e la sua salute che sta diminuendo. Questo discernimento, necessario, le ha richiesto energie e tanta fiducia... E noi l'abbiamo accompagnata cercando insieme il cammino...Quindi Odilia, cosí si chiama la sorella, si prepara a lasciare Yvapovo il prossimo mese di novembre.
Rimarremo io e Graciela e, vista la situazione fragile della fraternitá in questa parte del mondo (poche giovani), non si vede, in questo momento, la possibilitá che un'altra sorella venga a vivere stabilmente con noi... Per questo continuare diventa davvero impossibile... La realtá ci sta spingendo, con il difficile che sará viverlo, verso la chiusura di questa fraternitá che amo e amiamo... Sí, ci costerá lasciare... le relazioni intessute, la vita condivisa, il cammino verso una unitá possibile nella comunitá, il lavorare insieme per rinnovare la chiesa... i sogni e le speranze messi in comune... E nello stesso tempo sento che questo passaggio pasquale fa parte di quel consegnare e dare la vita che come sorelle facciamo, e cerchiamo di vivere, innanzitutto a Dio e alla Fraternitá... nella fedeltá alla terra, alla realtá, alle luci che la vita custodisce e regala...
Concretamente continueremo a vivere in Yvapovo fino al prossimo mese di marzo, quando ci riuniremo tutte le sorelle della nostra regione, dal Cile, Uruguay, Paraguay e Argentina... e dove, a meno che succede un miracolo..., si prenderá la decisione ufficiale di chiudere la nostra comunitá... potrebbe essere giá nel mese di aprile. Durante questi mesi alcune sorelle verrano per sostenerci, un paio di settimane cada una... Cosí potremo vivere i saluti e gli addii... con calma...
Il cammino di questi tre anni in Yvapovo me lo porteró dentro... ho ricevuto molto e ho cercato di dare il meglio che ho potuto insieme alle mie sorelle... Voi siete state presenti e avete appoggiato e sostenuto il nostro camminare... e continuate... Di fatto é stato possibile rinnovare la chiesa in decadenza e cominciare il gruppo di catechiste e animatori della comunitá grazie a voi, al vostro interesse e al vostro lasciarvi toccare e coinvolgere da questa realtá. Tra l'altro rimane ancora una parte dei soldi che ci avete mandato e che la comunitá ha deciso spendere per la formazione dei catechisti e dei responsabili della comunitá durante il prossimo anno.
Carissime e carissimi per oggi mi fermo qui e vi chiedo di continuare ad accopagnarci con il vostro affetto e la vostra fiducia!!!
Vi terró aggiornati.
Vi lascio due foto dove siamo nella nostra casa con le catechiste festeggiando il giorno dell'amicizia il mase di aprile scorso.
Un abbraccio!!!
piccola sorella Valeria
sabato 23 maggio 2015
giovedì 23 aprile 2015
In cerca di felicità...
Dio Solo!
Shire , 24 Aprile 2015
Shire , 24 Aprile 2015
Carissimi amici,
ho appena ricevuto la
vostra email con l’invito a partecipare alla camminata la prossima domenica in
solidarietà con tanti nostri fratelli che stanno perdendo la vita nella ricerca
della felicità.
Due sono stati i
sentimenti di fronte alla vostra iniziativa:
-
Riconoscenza
per questa profonda attenzione alla persona e questa solidarietà senza
frontiere, che sostiene e incoraggia chi come noi è dall’altra parte del mare
Mediterraneo e vede tanti giovani lasciare le loro famiglie e andare incontro
alla morte
- Incoraggiamento,
perchè non siamo sole ad interrogarci su una situazione che parte qui, alle
nostre porte, tra la nostra gente, quotidianamente.... ma che è troppo grande
per poter capire come esserci.
Quanti tra i nostri
giovani hanno lasciato la loro terra e sono finiti nelle terribili prigioni prima
in Egitto, poi nello Yemen e negli ultimi mesi nelle prigioni più atroci della
Libia! Quante telefonate ricevute da quei luoghi di tortura chiedendo
aiuto.....Quante lacrime versate dalle sorelle o fratelli di questi giovani,
(parlo delle nostre giovani suore, delle nostre aspiranti, dei nostri
collaboratori e di tanti volti e nomi ignoti che chiedono aiuto....). Da
qualche mese il fratello di una nostra aspirante è in Libia e da due settimane
non riusciamo più ad avere alcun contatto con lui e.... dopo i recenti episodi,
vi lascio immaginare lo sgomento e la paura che stiamo vivendo: “Zewde era tra
i trenta massacrati dall’Isis?.....no, nel video non si vede...ma non si vedono
bene tutti volti... Zewde era forse tra i settecento morti nel Mediterraneo?...
no, non può essere... o forse sì, perchè no? Perchè altri sì e lui no? Perchè
non rispondono.... perchè? Perchè?”
La scorsa settimana sono
stata con sr Lemlem sulle montagne proprio al confine con l’Eritrea da dove la
maggior parte dei giovani fugge: luoghi bellissimi dal punto di vista della
natura e, seppur rocciosi, ricchi di risorse.....ma luoghi aridi, aridissimi
dove la vita è una sfida, dove il futuro è la certezza dell’incertezza, del
nulla.... dove solo la fede solida come la roccia, provata dalle persecuzioni e
dai molteplici e devastanti conflitti
con l’Eritrea (che rimane pur sempre nemica e sorella allo stesso tempo),
permette di sperare e di continuare ad andare avanti. Lì, in quell’ambiente
così difficile, quante richieste di mamme e papà affinchè accogliessimo la loro
figlia o le loro figlie nella nostra missione a Shire, lontane dalla tentazione
di fuggire, lontane dai campi militari sempre allerta, in un ambiente dove sia
possibile crescere spiritualmente, moralmente e culturalmente... quanti appelli
di aiuto!
Quante famiglie
impoverite per avere pagato pur di liberare il figlio o la figlia dalle
prigionie della fuga? Hanno venduto animali, terre... tutto ciò che poteva dar
loro qualcosa per sopravvivere...ma quante volte dopo essere stati liberati i
giovani sono ripartiti per un’altra via alla ricerca della “terra Promessa”
vanificando gli sforzi della loro famiglia?
Quanti incontri, quanti
discorsi, quante omelie per convincere i giovani a rimanere, ma, no! nulla
serve a fermarli, nulla. E seppure consapevoli dei tanti rischi, la voglia di
una vita migliore ha il sopravvento.
Che fare? Come
intervenire..... o meglio come stare ed essere segno in questa realtà di pena e
sofferenza?
Non lo so,... non lo
sappiamo.
Ma il Signore è Risorto e
vivo anche qui e nelle letture della liturgia Etiope ci ripete in questi giorni
“chiunque crede in Lui abbia la vita
eterna....” (Gv 3,15) e “Dio infatti ha
tanto amato il mondo, che ha dato il Figlio suo Unigenito affinché chiunque crede in lui non perisca, ma
abbia la vita eterna” (Gv 3,16). E ancora “Il Padre ama il Figlio e ha tutto
rimesso nella sua mano. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna”
(Gv 3,35-36).
Aiutiamoci a credere, a
credere sempre di più e in Lui solo .......avremo le risposte che cerchiamo.
Grazie per esserci
vicini,
sr M.Luisa con sr
Costanza, sr Angelica, sr Sheema, sr Lemlem e sr Mana
venerdì 10 aprile 2015
Missione possibile 2015
Domenica 26 aprile la nostra associazione organizza la terza edizione di MISSIONE POSSIBILE la camminata non competitiva per le vie di Erba. Ritrovo ore 9.30 P.zza Mercato. Non mancate!
martedì 17 marzo 2015
Mercatino di Pasqua 2015
Sabato 21 e Domenica 22 Marzo al termine delle Messe. Bellissimi lavoretti e colombe pasquali a sostegno dei progetti dei nostri Missionari. Accorrete!
lunedì 12 gennaio 2015
Liberiamo la Pace!
Due serate per affermare insieme il desiderio di "liberare la Pace" attraverso passi concreti di dialogo, di rispetto dell'altro, di rifiuto di ogni forma di violenza e di schiavitù. In questi giorni tanto tristi serve dare ancora maggior voce e visibilità al comune desiderio di pace e fraternità. Non mancate!!
mercoledì 31 dicembre 2014
Auguri!
Cari amici e amiche di Nisshash,
eccomi con due paroline mentre si sta compiendo il tempo dell'Avvento che ci ha aperto il cuore alla sorpresa sempre nuova del Dio-con-noi!!!! Vi penseró in modo speciale durante la Notte di Natale affidandovi alla pace e alla tenerezza di Dio che si fa piccolo per essere accessibile a tutti senza esclusione alcuna!!!!
Vi mando una foto del presepe che abbiamo fatto nella nostra casa. In basso c'é la scritta in guarani: "Ñandejara Roga", que significa "Casa di Dio"....
e vi invio anche alcune foto della nostra chiesa.... stanno lavorando... vedrete...non si riconosce quasi... ed é grazie all'aiuto di tanti, vicini e lontani.....GRAZIE PER LA VOSTRA GENEROSA COLLABORAZIONE!!!!!!
La speranza e il sogno che custodiamo é che questi lavori di rinnovo della chiesa aiutino la comunitá e noi in essa a lasciarci lavorare dallo Spirito che ci renda poco a poco, cada uno e insieme, una casa accogliente per Dio e per tutti... Si, che questa possa essere una occasione per crescere come comunità verso una maggior unità e una opportunità per consolidare la fiducia e la speranza.... Affidiamo questo cammino anche alle vostre preghiere...
AUGURI CON UN FORTE ABBRACCIO da questa terra dove giá tocchiamo i 40 gradi!!!!
Valeria piccola sorella
eccomi con due paroline mentre si sta compiendo il tempo dell'Avvento che ci ha aperto il cuore alla sorpresa sempre nuova del Dio-con-noi!!!! Vi penseró in modo speciale durante la Notte di Natale affidandovi alla pace e alla tenerezza di Dio che si fa piccolo per essere accessibile a tutti senza esclusione alcuna!!!!
Vi mando una foto del presepe che abbiamo fatto nella nostra casa. In basso c'é la scritta in guarani: "Ñandejara Roga", que significa "Casa di Dio"....
e vi invio anche alcune foto della nostra chiesa.... stanno lavorando... vedrete...non si riconosce quasi... ed é grazie all'aiuto di tanti, vicini e lontani.....GRAZIE PER LA VOSTRA GENEROSA COLLABORAZIONE!!!!!!
La speranza e il sogno che custodiamo é che questi lavori di rinnovo della chiesa aiutino la comunitá e noi in essa a lasciarci lavorare dallo Spirito che ci renda poco a poco, cada uno e insieme, una casa accogliente per Dio e per tutti... Si, che questa possa essere una occasione per crescere come comunità verso una maggior unità e una opportunità per consolidare la fiducia e la speranza.... Affidiamo questo cammino anche alle vostre preghiere...
AUGURI CON UN FORTE ABBRACCIO da questa terra dove giá tocchiamo i 40 gradi!!!!
Valeria piccola sorella
venerdì 5 dicembre 2014
Mercatino di Natale 2014
Ecco alcuni dei pensieri natalizi che saranno venduti alle porte delle chiese sabato 13 e domenica 14 dicembre. Passate a trovarci!
Un augurio..e un aggiornamento da Shire
Shire, Avvento 2014
Carissime amiche e amici tutti,
si avvicina ormai il tempo prezioso dell’Avvento, tempo di attesa e di veglia, termini che quest’anno risuonano per noi della missione di Shire e Addis Ababa in maniera del tutto nuova e coinvolgente. Perchè?
Perchè quest’anno il termine “attesa” riecheggia più intensamente nei nostri cuori e nelle nostre riflessioni? ....Perchè da mesi la nostra missione vive in attesa di,... di moltissime cose e decisioni.
Prima fra tutto la decisione dell’adeguamento della Clinica a Health Center con un nuovo reparto Maternità: quante visite – supervisioni, quanti meeting con amministratori, quante risposte da attendere....quante modifiche da apportare....e per cui attendere l’approvazione...
E poi, per il servizio alla Promozione femminile, quanto cercare, indagare, attendere per poter capire cosa interessa veramente le giovani donne in questa città: quante proposte fatte e offerte e che tuttora rimangono in attesa di risposte....
Quanto attendere perchè le giovani studentesse accettino un nuovo metodo di studio che possa garantire loro capacità di pensare, ragionare, comprendere e rielaborare e non solo memorizzare.... quanto attendere perchè le giovani mamme accettino i nostri consigli di una modalità di vita più dignitosa e rispettosa della loro persona; quanto attendere perchè le insegnanti della scuola materna capiscano un metodo di insegnamento che sia dinamico e interattivo e non solo mnemonico e passivo... Quanto attendere... quanto attendere.....
Benedetta dai primi voti delle prime due suore etiopi, anche la comunità delle suore è in attesa di stabilità, perchè costretta a far fronte ad un severo irrigidimento della politica estera che sta progressivamente chiudendo le frontiere dell’Etiopia....e che riduce la possibilità di risiedere in questo paese.
Allora ecco che sr Sheeja, venuta dall’India per prestare il suo servizio nella Promozione femminile al posto di sr Marceline, e che ha atteso invano per quasi cinque mesi il suo documento di laurea, ha dovuto lasciare l’Etiopia; sr Marceline, che già aveva il biglietto per rientrare al suo paese per visitare la famiglia, ha dovuto attendere mesi, prima di poter riabbracciare i suoi cari a causa della furia della rivolta nella Repubblica Centro Africana e poi, una volta entrata nel suo paese, una volta visitata la sua famiglia e rientrata in Etiopia, si è vista negare il suo permesso di lavoro e ora attende, in Cameroun di poter ricevere il Visa per rientrare. Fino a quando? Non si sa. Ecco che questa mattina abbiamo saputo che anche sr Angelica, che sta attendendo il suo permesso di lavoro, è costretta ad uscire per una nuova legge che impedisce l’estensione dei visti... e quindi non lascia più il tempo per ottenere il permesso di lavoro...quanto dovrà attendere per il suo rientro? Non sappiamo....
Questa dimesione di attesa, di incertezza, di continuo cambiamento sta ormai diventando parte del nostro vivere e, a poco a poco stiamo imparando non solo ad accettarla, ma anche a coglierne i benefici e a gioirne.
Nell’attesa di tante risposte il Signore ce ne ha data una chiara, la richiesta di aprire le porte a 10 giovani che vivono al confine con l’Eritrea, zona ad alto rischio, giovani che fanno parte di famiglie molto povere, molte di esse orfane e con dolorose sofferenze alla spalle, giovani che hanno lottato per poter studiare e ora, vivono nella nostra missione, studiano nelle scuole statali e ... crescono con noi.... nell’attesa e speranza di diventare giovani donne mature, responsabili e amanti della Vita
L’attesa fa nascere nella persona una tensione positiva. Chi attende, non uccide il tempo nella noia. È orientato ad una meta. La meta dell’ attesa è una festa, la festa della nostra umanizzazione, dell’autorealizzazione, del nostro entrare in unione con Dio, ma non siamo solamente noi ad attendere: anche Dio attende noi. Attende che noi ci apriamo alla vita e all’amore.
Attendere indica, quindi, stare attenti se qualcuno viene, osservare tutt’intorno quanto si avvicina a noi...Attendere provoca questi due atteggiamenti in noi: l’ampiezza dello sguardo e l’attenzione all’attimo, a quanto stiamo vivendo, alle persone con le quali stiamo parlando. L’attesa allarga il cuore... (da A. GRUN, Natale – celebrare un nuovo inizio, Queriniana, Brescia 1999)... E rende vigili, non più alla ricerca della realizzazione di sogni o di ideali, ma in ascolto della realtà e in risposta alla realtà. É nella quotidianità, fatta di sorprese, di incertezze e continue novità che si rivela il Dio con noi. In Lui tutto assume un senso, perchè tutto viene relativizzato.
Quale migliore atteggiamento per accogliere il Dio che si fa Uomo tra di noi? Attendiamo vigili e pieni di speranza e allora, quanto gioiremo nell’incontro con quel Bambino che arriva a noi dal Cielo!
Desideriamo augurare a tutti voi un tempo di attesa che sia intenso e aperto e che ci aiuti a scorgere il Dio con noi nelle veglie e nelle incertezze.
Nella nostra realtà così colma di cambiamenti e insicurezze, di novità e di ostacoli, non cessi la speranza in Colui che viene e dare senso, luce e forma ad ogni cosa.
Viviamo intensamente questo tempo di attesa e intensamente gioiremo all’arrivo del Signore.
Buon cammino di Avvento e felice Santo Natale!
sr Costanza, sr Angelica, sr Marceline, sr Lemlem, sr Mana e sr Maria Luisa insieme a tutti i collaboratori e gli amici della missione di Shire-Addis Ababa
Carissime amiche e amici tutti,
si avvicina ormai il tempo prezioso dell’Avvento, tempo di attesa e di veglia, termini che quest’anno risuonano per noi della missione di Shire e Addis Ababa in maniera del tutto nuova e coinvolgente. Perchè?
Perchè quest’anno il termine “attesa” riecheggia più intensamente nei nostri cuori e nelle nostre riflessioni? ....Perchè da mesi la nostra missione vive in attesa di,... di moltissime cose e decisioni.
Prima fra tutto la decisione dell’adeguamento della Clinica a Health Center con un nuovo reparto Maternità: quante visite – supervisioni, quanti meeting con amministratori, quante risposte da attendere....quante modifiche da apportare....e per cui attendere l’approvazione...
E poi, per il servizio alla Promozione femminile, quanto cercare, indagare, attendere per poter capire cosa interessa veramente le giovani donne in questa città: quante proposte fatte e offerte e che tuttora rimangono in attesa di risposte....
Quanto attendere perchè le giovani studentesse accettino un nuovo metodo di studio che possa garantire loro capacità di pensare, ragionare, comprendere e rielaborare e non solo memorizzare.... quanto attendere perchè le giovani mamme accettino i nostri consigli di una modalità di vita più dignitosa e rispettosa della loro persona; quanto attendere perchè le insegnanti della scuola materna capiscano un metodo di insegnamento che sia dinamico e interattivo e non solo mnemonico e passivo... Quanto attendere... quanto attendere.....
Benedetta dai primi voti delle prime due suore etiopi, anche la comunità delle suore è in attesa di stabilità, perchè costretta a far fronte ad un severo irrigidimento della politica estera che sta progressivamente chiudendo le frontiere dell’Etiopia....e che riduce la possibilità di risiedere in questo paese.
Allora ecco che sr Sheeja, venuta dall’India per prestare il suo servizio nella Promozione femminile al posto di sr Marceline, e che ha atteso invano per quasi cinque mesi il suo documento di laurea, ha dovuto lasciare l’Etiopia; sr Marceline, che già aveva il biglietto per rientrare al suo paese per visitare la famiglia, ha dovuto attendere mesi, prima di poter riabbracciare i suoi cari a causa della furia della rivolta nella Repubblica Centro Africana e poi, una volta entrata nel suo paese, una volta visitata la sua famiglia e rientrata in Etiopia, si è vista negare il suo permesso di lavoro e ora attende, in Cameroun di poter ricevere il Visa per rientrare. Fino a quando? Non si sa. Ecco che questa mattina abbiamo saputo che anche sr Angelica, che sta attendendo il suo permesso di lavoro, è costretta ad uscire per una nuova legge che impedisce l’estensione dei visti... e quindi non lascia più il tempo per ottenere il permesso di lavoro...quanto dovrà attendere per il suo rientro? Non sappiamo....
Questa dimesione di attesa, di incertezza, di continuo cambiamento sta ormai diventando parte del nostro vivere e, a poco a poco stiamo imparando non solo ad accettarla, ma anche a coglierne i benefici e a gioirne.
Nell’attesa di tante risposte il Signore ce ne ha data una chiara, la richiesta di aprire le porte a 10 giovani che vivono al confine con l’Eritrea, zona ad alto rischio, giovani che fanno parte di famiglie molto povere, molte di esse orfane e con dolorose sofferenze alla spalle, giovani che hanno lottato per poter studiare e ora, vivono nella nostra missione, studiano nelle scuole statali e ... crescono con noi.... nell’attesa e speranza di diventare giovani donne mature, responsabili e amanti della Vita
L’attesa fa nascere nella persona una tensione positiva. Chi attende, non uccide il tempo nella noia. È orientato ad una meta. La meta dell’ attesa è una festa, la festa della nostra umanizzazione, dell’autorealizzazione, del nostro entrare in unione con Dio, ma non siamo solamente noi ad attendere: anche Dio attende noi. Attende che noi ci apriamo alla vita e all’amore.
Attendere indica, quindi, stare attenti se qualcuno viene, osservare tutt’intorno quanto si avvicina a noi...Attendere provoca questi due atteggiamenti in noi: l’ampiezza dello sguardo e l’attenzione all’attimo, a quanto stiamo vivendo, alle persone con le quali stiamo parlando. L’attesa allarga il cuore... (da A. GRUN, Natale – celebrare un nuovo inizio, Queriniana, Brescia 1999)... E rende vigili, non più alla ricerca della realizzazione di sogni o di ideali, ma in ascolto della realtà e in risposta alla realtà. É nella quotidianità, fatta di sorprese, di incertezze e continue novità che si rivela il Dio con noi. In Lui tutto assume un senso, perchè tutto viene relativizzato.
Quale migliore atteggiamento per accogliere il Dio che si fa Uomo tra di noi? Attendiamo vigili e pieni di speranza e allora, quanto gioiremo nell’incontro con quel Bambino che arriva a noi dal Cielo!
Desideriamo augurare a tutti voi un tempo di attesa che sia intenso e aperto e che ci aiuti a scorgere il Dio con noi nelle veglie e nelle incertezze.
Nella nostra realtà così colma di cambiamenti e insicurezze, di novità e di ostacoli, non cessi la speranza in Colui che viene e dare senso, luce e forma ad ogni cosa.
Viviamo intensamente questo tempo di attesa e intensamente gioiremo all’arrivo del Signore.
Buon cammino di Avvento e felice Santo Natale!
sr Costanza, sr Angelica, sr Marceline, sr Lemlem, sr Mana e sr Maria Luisa insieme a tutti i collaboratori e gli amici della missione di Shire-Addis Ababa
venerdì 14 novembre 2014
domenica 2 novembre 2014
Con gratitudine e profonda comunione
Dio Solo!
Shire,
16 Ottobre 2014
Carissimi amici tutti,
da molto tempo averi
voluto scrivervi, e anche adesso mi sarebbe piaciuto trascorrere un po’ più di
tempo con voi, ma.... le emergenze qui
non finiscono mai e ... anche in questo momento siamo in emergenza, anzi super
emergenza! Quindi spero accetterete queste mie poche e povere parole per dirvi
la mia e nostra comunione.
Vi immagino impegnati nel
ricordare e nel raccontarvi le vicende di questa estate etiope e spero lo
possiate fare con gioia e gratitudine a Dio.
Il Vangelo che oggi
stiamo editando nella liturgia etiope è quello di Luca 10, 1-12 che racconta
dei 72 discepoli inviati dal Maestro ad annunciare il Regno di Dio. Durante la
mia meditazione spesso sono andata con la mente al nostro viaggio attraverso la
ricca e misteriosa cultura etiopica. Non abbiamo predicato, certamente, ma
abbiamo annunciato con la nostra testimonianza. “Ma quale testimonianza?”, mi
direte. La testimonianza di chi si è sempre accostato con rispetto e giusta
curiosità alla realtà che incontrava, di chi ha saputo rileggere ogni giorno
gli eventi più significativi vissuti, cercando di collocarli in un progetto di
crescita più ampio, di chi ha saputo riconoscere ciò che buono non era e che ha saputo prenderne adeguate
distanze. Grazie, grazie di cuore!
Il vostro è stato un
gruppo davvero speciale: sebbene molti di voi fossero alla loro prima
esperienza di missione, avete dimostrato una capacità intuitiva e analitica
sorprendente! Nulla vi sfuggiva... lo sappiamo bene. Anzi lo sappiamo bene
soprattutto sr Costanza e io che spesso andiamo a rileggere la simpatica poesia
saluto! ... e ci meravigliamo della vostra attenzione e della vostra capacità
di cogliere e valorizzare anche i dettagli.
Il nostro augurio è quello
di continuare a crescere in questo atteggiamento che ci ha tanto trasmesso e
insegnato: continuiamo a camminare insieme con questo sguardo penetrante per
poter scoprire i doni di Dio attorno a noi e in noi, attorno agli altri e negli
altri, .... in Italia e in Etiopia.
Sono con voi in profonda
comunione e tantissima gratitudine!
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