Costa d’Avorio
23 ottobre 2016 Giornata Missionaria Mondiale
Sono arrivato da qualche giorno a Kanì, una piccola
cittadina verso il nord e i ai confini col Mali, pochi i cristiani, domenica
eravamo in 100 a messa, tutti sotto i 40anni tranne qualche anziano, molti i
piccoli appesi al dorso delle mamme che dormono. La lingua della celebrazione è
il francese, gli avvisi e i vangeli letti in due lingue le più comuni in questa
regione della Costa d’Avorio. Lingue e suoni a me completamente sconosciuti.
Anche qui celebriamo la Giornata Missionaria Mondiale per rinnovare
l’impegno comune, preso un tempo, all’ingresso nella Chiesa quello cioè di “prendersi
cura di quanti non conoscono il Vangelo, perché il Signore desidera che tutti
siano salvi e giungano a fare esperienza del suo amore”, come dice il Santo
Padre nel suo messaggio. Un messaggio che riscalda il cuore perchè davvero
preoccupato per tutti, soprattutto per i più piccoli, i più poveri.
Qui non manca il pane, il lavoro duro dei campi ( da
difendere nelle foreste) offre in questa stagione delle piogge sufficiente cibo
e qualche soldo per il domani. Cosa manca allora? Mancano le strade, la corrente elettrica, una
scuola degna di tale nome, dei quaderni, un ospedale o almeno una clinica
vicina, una cappella per ritrovarsi e pregare, acqua vicina, piccoli corsi
sulla salute, sull’agricoltura, sulla cura della famiglia, qualche proposta per
i giovani, per le ragazze…se non si passa a piccoli cambiamenti nella concretezza
della vita restano solo dei sogni pericolosi e avventati, delle paure e tanta
fatica di vivere. Sono passati secoli.. prima le colonie inglesi, poi i francesi,
ora i governi locali, ma ancora dobbiamo passare dal verbo “depredare” al verbo
“affidare”, vera conversione dell’uomo.
Come spiegarlo al piccoletto, forse di 6 anni che davanti a
me più che che cose, cerca un po’ di fiducia e mi chiede un ascolto che non so
ancora dare. Nel messaggio del Papa si parla di famiglie capaci di missione: “Accanto
all’opera evangelizzatrice e sacramentale dei missionari, le donne e le
famiglie comprendono spesso più adeguatamente i problemi della gente e sanno
affrontarli in modo opportuno e talvolta inedito”, è una richiesta forte anche
per voi, continuiamo a lavorare insieme! E Io vi chiedo anche il ricordo nella preghiera per “quell’amore
senza misura richiesto ai discepoli di
Gesù”. Un saluto di pace a tutti.
Père Luca