Carissime amiche e amici tutti,
la bontà e la misericordia di Dio ci portano a vivere ancora una volta il tempo di grazia dell’Avvento e ci invitano a preparare i nostri cuori ad accogliere il Dio di Misericordia. Nella liturgia etiope ancora non abbiamo iniziato la preparazione al Natale, ma penso che il tempo della siccità che stiamo vivendo ci stia allenando ad attendere e sperare con fiducia.
la bontà e la misericordia di Dio ci portano a vivere ancora una volta il tempo di grazia dell’Avvento e ci invitano a preparare i nostri cuori ad accogliere il Dio di Misericordia. Nella liturgia etiope ancora non abbiamo iniziato la preparazione al Natale, ma penso che il tempo della siccità che stiamo vivendo ci stia allenando ad attendere e sperare con fiducia.
È la prima volta da quando noi suore della Carità siamo
in Etiopia che il clima si dimostra così ostile: da più di un anno molte
regioni non hanno ricevuto nemmeno una goccia di acqua e una parte della
regione nella quale ci troviamo è una delle zone in peggiori condizioni. Questa
siccità comporta la completa mancanza di acqua da bere e per lavarsi, l’assenza
di raccolto e di cibo per gli animali e tra poco certamente anche la mancanza di
cibo per le persone.... I prezzi degli alimenti sono moltiplicati e ora il
Governo inizia a muoversi riconoscendo lo stato di emergenza.
Stiamo
vivendo un po’ come al tempo di Elia, quando Dio chiuse i cieli e mandò una
grave siccità nel paese: in quella situazione di emergenza si fa strada nel
racconto la figura della vedova di Sarepta di Sidone. Non ha quasi più nulla da
mangiare e di ciò che le rimane sta per preparare una focaccia per se stessa e
per il figlio, dopo di che: “la mangeremo e moriremo” (1Re 17,12).
Quale
rassegnazione, quale malinconica speranza ma quale fede in queste parole e in
questo atteggiamento!
Nonostante
il cibo manchi, e le forze vengano meno anche in prospettiva di una morte per
fame, la donna non si sottrae al suo dovere di ospitaltà verso lo straniero -
profeta ora sopraggiunto.... gli offre ciò che ha, con fede e devozione, senza
esitazione.
Un
gesto più che mai unico ma così straordinariamente comune in questo momento qui
in Etiopia! Quante tra le persone più povere pur non avendo a sufficienza per
la loro sussistenza non si sottraggono alla gioia di offrire ciò che hanno a
chiunque si presenti loro o a chiunque sia in condizioni di necessità maggiori.
Tutto sembra governato dalla certezza che il futuro è nelle mani di Dio, ma il
presente permette di agire, di condividere, di accogliere sin d’ora o meglio
per ora.... poi si vedrà! L’accoglienza non viene mai meno e la condivisione è
carattere estremamente radicato nei gesti di questo popolo, anche nelle
difficoltà.
Quale
dono e quale prezioso insegnamento per noi che ci apprestiamo ad accogliere il
Dio che si fa Bambino. Grazie Signore Gesù per questi fratelli generosità e
fedeli.
Insieme
a loro desideriamo scrutare le nostre esistenze spesso inaridite per offrire a Te,
ospite atteso e amato, tutto ciò che siamo, pur nelle nostre incapacità e nei
nostri limiti!
Vieni
Signore ad abitare questa terra così assetata ma ospitale, vieni a stare con
noi: perchè solo accogliendo te, ogni siccità verrà irrigata dalla tua Parola e
ogni scarsità trasformata in abbondanza.
Con
questa preghiera e questa speranza nel cuore sostenuta dal sorriso dei tanti
bambini della missione, desideriamo esprimere a tutti voi, carissimi amici un sincero augurio di un Santo Natale nella
gioia di un incontro e un’accoglienza che sappiano irrigare di luce e di vita
il nostro quotidiano.
Con tutto il nostro affetto, e nella gioia del Dio tra noi,
Con tutto il nostro affetto, e nella gioia del Dio tra noi,
Sr
Costanza, Sr Angelica, Sr Nadia, Sr Sheema, Sr Lemlem, sr Mana e sr M.Luisa
insieme a tutte le giovani che vivono con noi e a tutti i nostri collaboratori
e amici.