Nella giornata per la custodia della Terra mi unisco volentieri alla vostra riflessione-in-cammino, dalla terra d’Africa, la terra più antica per la storia dell’uomo e dal mio quartiere di Belle Ville in Costa d’Avorio. Il tema di quest’anno: “Viaggiatori sulla Terra” mi a subito incuriosito perché tocca direttamente la mia esperienza: il missionario come - pellegrino e viaggiatore - aperto nel suo pellegrinare all’incontro con popoli, etnie, culture diverse; un uomo alla scoperta di luoghi, di tradizioni, di lingue e canti. Resto sempre sorpreso della ricchezza di un mondo diverso da quello in cui sono cresciuto e che tra l’altro non esiste più perché anche lui è cambiato.
Dunque tutti siamo in viaggio senza possedere un luogo, siamo in-cammino e accompagnandoci a 7 miliardi di persone… ma il problema è che questa nostra Terra, casa per tutti i popoli e dono immenso, purtroppo a causa dell’uomo mostra ovunque tante, troppo sofferenze, ingiustizie contro i più piccoli, gravi forme di povertà. Non siamo nel Paradiso terrestre siamo sulla Terra.
Allora diviene importante, qui sulla terra, imparare a crescere come uomini corresponsabili, innamorati di questa casa comune attraverso scelte intelligenti che producano vita, la valorizzino e la difendano dalla violenza e dallo sfruttamento che i nostri padri ci hanno trasmesso. Cementificazione, industrie di armi, colonialismo, inquinamento, sfruttamento delle risorse naturali, disprezzo dei popoli chiamati: razze inferiori, guerre inutili, commercio della droga…ecc.
Tutto questo va cambiato perché è ancora parte del presente e ci affligge mortalmente. Se la vita è il nostro vero viaggio, il divenire pienamente uomini e donne ricchi in umanità dice il compito a cui siamo chiamati: non si viene al mondo da soli, non ci si fa da soli e non si diviene adulti rifiutando di trovare soluzioni condivise con l’obbiettivo il bene in comune.
Vi auguro che la bellezza in cui vivete e il percorso di oggi, vi porti a diventare sempre più città aperta, sensibile a ogni dolore, esigente nell’ insegnare la comune origine di ogni uomo, pronta a difendere ogni scelta di pace ad immagine del santo patrono dell’Italia: san Francesco d’Assisi. Ora vi saluto uno per uno con affetto.
p.Luca Galimberti