24 di maggio 2013,
Cari amici e amiche di Nisshash,
É con tanta gioia che vi raggiungo dopo alcuni mesi di silenzio, approfittando del fatto che mi trovo in cittá e posso accedere a internet….Eccomi dunque a continuare a dialogare con voi, condividendovi un poco del mio-nostro vivere, sentire e camminare, come donne e come piccole sorelle di Gesú, insieme a questo villaggio dove la Vita ci ha seminate circa 8 mesi fa…
Ma, prima di raccontarvi di noi, vorrei dirvi che mi ha dato tanta gioia venire a conoscenza del progetto dei due viaggi estivi in Kenya e in Etiopia e, ancora di piú, il fatto di sapere che sono diverse le persone interessate a vivere questa esperienza. Amo e incoraggio davvero questa iniziativa che tiene il sapore dell’apertura e i colori della fiducia. Apertura a altre culture e ad altre terre, apertura ad altre sapienze, a altri modi di vivere e guardare il mondo…; e fiducia che il confrontarsi con la diversitá non puó che essere fonte di ricchezza e aiuto prezioso per crescere. Forse sará anche la occasione di toccare piú da vicino quelle che sono le conseguenze della ingiusta distribuzione dei beni della terra e dello sfruttamento incontrollato delle risorse naturali ed economiche che queste terre hanno conosciuto e continuano a conoscere e a subire….E sono certa che cada uno saprá far tesoro di questa esperienza, lasciandosi interrogare da ció che vivrá….Allora buon viaggio!!!
E adesso vi invito a camminare un poco in questa terra che ci sta accogliendo, in questo villaggio ai bordi del fiume Paraguay che sta diventando, poco a poco, il “nostro” villaggio, un luogo familiare dove ci sentiamo a casa…
La novitá rispetto alla lettera precedente é il nostro orto che, come vedrete nelle foto, sta cominciando a dare i suoi primi frutti…dopo tutto il tempo della preparazione della terra e della semina. Ed é bello vedere come alcuni vicini si stanno animando a fare anche loro un orticello….cosí che ci incoraggiamo e ci diamo consigli a vicenda rispetto al paziente lavoro della terra che molti di voi hanno conosciuto e conoscono….perché il seme germogli e cresca e dia frutto… Il nostro desiderio sarebbe quello di poter vendere i prodotti dell’orto nello stesso villaggio, magari scambiandoli con altre cose (uova, carne, formaggio….) come si usa fare qui….Vedremo se questo sogno si realizzerá….vi sapró dire…
E questo lavoro della terra con i suoi gesti e i suoi ritmi, mi sembra che possa esprimere qualcosa del nostro modo di vivere e il senso profondo del nostro stare e camminare qui…In effetti ci sentiamo un poco come semi che questa terra si é aperta ad accogliere e, cosí seminate, piano piano, sentiamo che stanno nascendo i primi frutti…Seminate in questa cultura guaraní, rispettando il tempo del silenzio che il seme conosce prima di venire alla luce, ecco percepire alcuni germogli…i germogli della fiducia reciproca e della solidarietá, dell’amicizia, della speranza…
La fiducia dei grandi che vengono e che ci affidano parte della loro storia e che ci aprono le loro vite…e la fiducia dei piccoli che vengono in qualsiasi momento, e stanno, giocano e che spesso mangiano con noi…e se ne vanno…per ritornare ancora…
La solidarietá che si respira quando, spesso, chi ha dá a chi necessita di piú a causa di una malattia o per un imprevisto che capita…Come dimenticare la figlia della nostra vicina quando venne con una “collaborazione” (come dicono qui) in denaro quando ha saputo del mio viaggio imprevisto alla Capitale per poter accompagnare un piccolo fratello (la rama maschile della nostra congregazione) che era stato ricoverato per un infarto…
Si, sono tanti i gesti di vicinanza e aiuto di cui siamo testimoni come quello di T., un nonnetto che ci ha offerto parte della sua legna vedendoci passare davanti alla sua casa sempre con rami secchi incontrati nel cammino…, o come quello di G. che ci ha rifornito di pantaloni piú pesanti perché non teniamo freddo nell’inverno che sta cominciando….E noi entriamo in questa dinamica vitale e vivificante della circolazione dei beni e, a nostra volta, condividiamo quello che abbiamo….Quante volte abbiamo sperimentato che, cosí, facendo, i beni si ….moltiplicano…. e uno non manca davvero di nulla…
Seminate in questo villaggio, che, come dice il nostro párroco, é un po’ abbandonato, essendo all’estremo nord della Diocesi e dove lui stesso in 8 mesi che stiamo é venuto solo 2 volte…, seminate in questo “pueblito” che é abitato da divisioni interne e in cui l’autostima della gente é bassissima….l’invito é quello di essere semi di speranza, valorizzando la loro vita, visitando le famiglie, raccogliendo desideri, seti, domande perché non vadano perduti…”Non spezzerá una canna incrinata, né spegnerá lo stoppino dalla fiamma smorta…” Potessero davvero le nostre vite raccontare questo rispetto profondo e comunicare speranza e fiducia…Ma quanto cammino…a quanta pazienza e fiducia implica tutto ció…
E ora vorrei raccontarvi uno dei temi piú parlati nel villaggio…il tema dell’acqua….come giá vi dicevo in un’altra occasione, l’acqua che arriva al villaggio, viene da una sorgente distante 28 km ed vi é condotta da un sistema di tubature que, data la bassa qualitá del materiale con il quale sono costruite, spesso si rompono…Inoltre il villaggio é in salita e nelle úlime case, tra cui la nostra, a volte l’acqua non viene o viene poco per la mancanza della pressione necessaria…e se viene, viene di notte…con quello che significa come veglie per poterla raccogliere nei bidoni…Per fortuna c’é il fiume…In tanto si stanno facendo dei tentativi per migliorare la situazione: collocarono un motore all’inizio del villaggio perché la pressione dell’acqua sia maggiore e l’acqua arrivi a tutte le case…Certo quando salta la corrente ( e non é cosí raro) questo non funziona, peró é giá un buon aiuto….
Da quando ha cominciato a piovere poi, dopo 3 mesi di secca, si puó beneficare dell’acqua piovana. Cosí la gente e noi anche, abbiamo potuto raccoglierla nei bidoni e farne una buona scorta…
Il tema é che nelle prime due settimane di aprile ha piovuto cosí tanto che il fiume é salito rápidamente e tanto ed ha inondato una buona parte dell’isola che sta di fronte al villeggio dove molti coltivano mandioca e patata dolce…Il nostro vicino A. per esempio ha perso gran parte della sua mandioca…Insomma anche questo fa parte della vita di qui…e la gente con coraggio sa ricominciare facendo fiducia e con tanta pazienza e persevaranza.
Intanto la gente si avvicina alla Chiesa…alcuni ritornano, ci dicono…Si percepisce il desiderio di riprendere un cammino di fede lasciato per stanchezza, per scoraggiamento o per alcune tensioni tra le famiglie….e noi cerchiamo di sostenere e incoraggiare questo desiderio, animando alcune belle iniziative che proprio in questi ultimi giorni stanno nascendo: un gruppetto di giovani che vuole incontrarsi e un coro che F. desidera incominciare…Sono iniziative che mettono movimiento all’interno della conunitá, mentre noi continuiamo a visitare anche quelle famiglie che appartengono a gruppi religiosi diversi, che seguono altri cammini, ma che hanno lo stesso desiderio di crescere nella fiducia e nella conoscenza di Dio: ci sono due comunitá evangeliche, una anglicana e alcuni mormoni…Si é una grande ricchezza la presenza di questa diversitá…siamo convinte che il dialogo reciproco puó aiutarci a scoprire sempre piú il volto di Dio…
Cosí cerchiamo di farci sorelle di tutta questa vita, di questa umanitá con le sue bellezze, i suoi sogni, le sue domande, le sue sfide, le sue diversitá….e ci affidiamo e affidiamo questo villaggio anche al vostro affetto e alla vostra preghiera….e, con stima e riconoscenza per quello che vívete nella terra erbese, vi abbraccio come fossi li….
Valeria