"Da tutte le parti si sentono le notti e i giorni risuonare di forti richiami, nel respiro di migliaia di vite" (R. Tagore)

sabato 9 giugno 2012

la partenza per il Paraguay si avvicina...


Monte Chingolo, 9 di giugno 2012

Cari amici di Nisshash,
            in occasione della vostra assemblea annuale ho pensato che forse potevo raggiungere con qualche notizia e condividervi alcune immagini del quartiere dove viviamo, di alcuni vicini e di alcune delle piccole sorelle di qui...

            Nel cortito messaggio di pochi giorni fa vi dicevo che la partenza per il Paraguay si sta avvicinando....
            Devo confessarvi che mi sento un po' emozionata...Sará perché sento sempre piú la sproporzione tra questo desiderio-progetto di cominciare una comunitá nuova, tra questa esperienza di fondazione in un Paese tutto da scoprire, e le mie/nostre reali forze e possibilitá...
            Nello stesso tempo ho come la impressione che Dio sta prendendo sul serio questo desiderio, facendoci incontrare gente paraguaya davvero bella e con una grande apertura e generositá. Due famiglie che vivono qui a Buenos Aires ci hanno offerto la loro casa in Paraguay per atterrare....e anche una suora che conoscono le sorelle quando ha saputo che andiamo in Paraguay ci ha spalancato le porte della sua abitazione...vivendo sola in Assunzione, nella stessa capiltale...Inoltre Carlos, un piccolo fratello di Gesú paraguayo che sta finendo il suo noviziato qui, a partire del mese di agosto raggiungerá la fraternitá dei piccoli fratelli che si trova in uno dei quartieri della stessa capitale. Ci sembrano segni molto belli che aprono alla fiducia e alla speranza...e ci danno coraggio..

            L’apprendistato del guaraní, la lingua del Paraguay é abbastanza arduo...Tutti ci dicono che quando staremo sul posto impareremo velocemente...con la gente....speriamo!!!! Vi faccio solo un esempio: “come stai?” si dice   ”mba’echapa reiko”...interessante vero? Inoltre é una lingua con molti suoni nasali e gutturali che fanno lavorare muscoli di cui finora ignoravo la esistenza...

            Intanto continuo a imparare e approfondire il castigliano....Me la cavo abbastanza bene , dicono, peró non mi lascio mancare qualche starfalcione...giusto ieri  volendo dire “esprimermi” che in castigliano si dice “expresar”  e  mi é uscito “exprimir” che vuol dire “spremere”... come per fare un succo di arance per esempio...La settimanna scorsa il signore della merceria dove andavo per la prima volta mi ha chiesto da dove venivo. Si sorprese quando le dissi che ero italiana. Pensava che ero russa....” sará per la mia faccia” commento io. E lui “no, é per come parla”...Cosí ho scoperto di avere anche un accento russo....chissá in Paraguay che altri accenti andró scoprendo di me....

                La vita nel quartiere si fa intensa e la vita dei nostri vicini, complessa e complicata la maggior parte della volte, sta piano piano, e sempre piú, entrando nella mia vita di donna e di sorella...Cerchiamo di essere aperte e attente....ascoltando e accompagnando le persone come possiamo...
            Penso ad A., uno dei "nostri santi bevitori” che puó farsi vivo in qualsiasi ora del giorno,  a volte mangia con noi...Sta dormendo fuori da qualche giorno perché la sua famiglia non ce la fa piú...Proprio ieri ha accettato la nostra proposta di parlare con una nostra amica psicologa...Ci ha dato una gioia vederlo arrivare con un maglione pulito e in forma per questo incontro...E´uno spiraglio di luce....che cerchiamo di sostenere nella sua fragilitá...Penso a P. che vive con i nonni e una zia anche lei bevitrice...i suoi genitori stanno nella carcere...Mi impressiona lo sguardo cos í duro di questa bimba di 6 anni...che sembra giá cosí grande...Penso anche al S, che vive col papá; la mamma se ne é andata con un altro uomo...Ha 8 anni....e alcune volte sta con noi quando il papá non puo´occuparsi di lui....Penso a R. che non sta bene della testa...é convinto di essere prete, tra i tanti suoi deliri...Una volta che stavo pregando nella nostra cappellina con il Santissimo esposto è entrato e mi ha dato una benedizione eucaristica solenne degna della festa del Corpus Domini...
            E potrei continuare...
            Posso dirvi che, attraverso questo quotidiano...in questa terra che sento piano piano diventarmi famigliare, sí, posso dire di toccare con mano la bellezza e la feconditá della amicizia che le sorelle hanno intessuto in 20 anni di presenza qui.
            Mi sento testimone di quanto prezioso puó essere semplicemente ascoltare...cercando di appoggiare i desideri di bene e di vita che ci sono in ogni persona, anche se l'apparenza potrebbe lasciar pensare diversamente...Facendo da ponte, da appoggio, da trampolino a volte...Portando davanti a Dio questi volti, le situazioni, le persone, le nostre domande e il nostro sentimento di impotenza anche, e affidando tutto ció alle sue mani, mani di Padre, mani di amico...
            E qui ritrovo il desiderio fondamentale che mi ha portato e mi fa camminare nella Fraternitá delle sorelle...desiderio di farmi vicina, di farci vicine come comunitá, a chi nelle nostre societá, per distinti motivi, sta ai margini...e, dal di dentro, da una situazione condivisa, come sorelle e vicine, camminare insieme per crescere insieme verso un piú di vita e di speranza...Questo sentiero prende il suo tempo...é il tempo di Nazareth, il tempo del lievito, il tempo del seme nella terra...E in questo sentiero continuo e continuamo a credere...
Dove stendiamo la roba...

Vicini che vengono a disegnare ogni tanto

All'interno della fraternità con un po' di gente

Alcune piccole sorelle

Un pranzo ordinario in fraternità

Il compleanno di un vicino dietro la fraternità

la coppia del Paraguay che ci aiuta con il guaraní

il quartiere

il quartiere

la nostra cappellina

sorelle in bicicletta

            Bueno, mi fermo qui...e con profonda gratitudine e affetto vi saluto...Raggiungendovi ciascuno e ciascuna nei vostri Nazareth...

Valeria