Milano,
Natale 2021
Carissime
amiche e amici di Nisshash,
mi faccio vicina a ciascuna e a ciascuno di voi con tutta la mia gratitudine, il mio affetto e
i miei auguri! Ho visto gli oggetti del mercatino di Natale: bellissimi! Grazie
di cuore per la vostra operosità
tenace e perseverante che ci sostiene e incoraggia.
Mi faccio vicina a voi con una condivisione direi
interiore... Infatti, non so voi, ma, in mezzo alla sempre più grande
complessità e vulnerabilità che viviamo, sento come un imperativo a scendere
verso il profondo, a lasciarmi interpellare, ad andare all'essenziale....
Eccomi allora con alcuni pensieri e domande che oggi
la buona notizia del Natale di Gesù mi suscita, illuminando piano
piano le mie giornate.
La buona notizia di un Dio che sceglie di entrare
nella nostra umanità e nella storia, come un neonato, un bambino qualsiasi,
fragile e bisognoso di tutto. Mi suggerisce che non c'è debolezza, nè fragilità che Lui non abbracci e possa riempire di senso.
E mi chiedo: quando sperimento momenti di grande vulnerabilità e debolezza, quando tocco la mia e la fragilità di chi mi sta accanto, quando guardo impotente la fragilità e il dolore del nostro mondo. , mi viene da alzare lo sguardo e di credere che non sono nè siamo soli?
Oso tenere
la porta almeno semiaperta perchè possa entrare Colui che sa dare un colore
nuovo e una fecondità inattesa alla mia e alla nostra vita? Oso fare e rifare
questo atto interiore di profonda fiducia?
La buona notizia di un Dio che è nato in viaggio
e che ha mosso i primi passi in terra straniera, fuggendo l'odio di
Erode. Mi suggerisce che non c'è dramma umano, nè sradicamento a causa di
oppressioni subite, della povertà o dell'ingiustizia, che siano estranei al nostro Dio, estranei al suo sguardo
amorevole, Lui che sempre cammina e sta dalla
parte dei poveri e degli oppressi.
E mi chiedo:
come guardo io a tutti coloro che sono costretti a fuggire l'odio e la
prepotenza dei potenti? Provo a
mettermi nelle loro scarpe, nei loro abiti? Provo a lasciarmi toccare e a farmi venire almeno il dubbio che le loro vite hanno qualcosa a che fare con la mia
vita?. E magari cerco di informarmi un po' di più e provo a cercare luoghi in
cui posso dare una mano
concreta. ?
La buona notizia di un Dio che si è nascosto per
30 anni in un villaggio di periferia, crescendo come tutti in una famiglia e lavorando senza notorietà, facendo delle cose ordinarie
di tutti i giorni un cammino di crescita davanti a Dio e agli uomini.
Mi invita a pensare che non c'è periferia esistenziale
che Dio non scelga di abitare e che non c'è giornata che vivo, con il suo tran
tran spesso così banale e ordinario, che Lui non scelga di raccogliere,
benedire e custodire. Tran tran che diventa opportunità unica per seminare quel
bene semplice e sincero, che sa dare speranza e respiro al futuro.
E mi chiedo:
dentro questa nostra periferia milanese, dove vivo ormai da 5 anni, continuo a
credere che è proprio nelle cose di tutti i giorni che abita Dio? Che è qui
dentro che sono invitata a crescere, a fare del bene e a riconoscerlo attorno a
me? Mi soffermo abbastanza su tutti quei segni di solidarietà, di fiducia
rinnovata di cui siamo testimoni? So custodire quei gesti di pazienza nella
grande precarietà, di lotta nonostante le tante frustrazioni e delusioni, che
vedo in vari dei nostri vicini? So mettermi accanto e sostenere tutti questi
lumicini silenziosi e portatori di speranza?
Allora, avvicinandomi oggi alla grotta di
Betlemme sento che, sì, ne vale la pena!
Vale la pena continuare a credere nella forza della fragilità riempita da Dio, vale la pena non rendere impermeabile lo sguardo di fronte alle troppe ingiustizie che feriscono e sfigurano
la nostra umanità, vale la pena continuare a bene-dire il quotidiano più
ordinario, perchè il bene trova lì
la sua casa... nel silenzio, nella fedeltà e nella pazienza!
E' così che,
di nascita in nascita, l'umanità si fa più bella e più umana! Cosa ne dite?
Gli amici e amiche di Puerto Yvapovo vi salutano e
ringraziano di vero cuore... Sto aspettando foto e notizie recenti da quella
terra amica che vi condividerò nella prossima lettera, senza troppo tardare,
almeno lo spero....