Yaoundé, 26/09/2021
Cari amici e amiche di Erba
Appena arrivato in Camerun vorrei condividere con voi alcuni
flash di vita, per dirvi che sto bene e
che già ho avviato la mia presenza nel nord est della capitale iniziando a
conoscere e a stimare questa terra africana. Siamo nella stagione delle piccole
e ultime piogge, aria fresca, si passa dai 33° con il sole ai 23° sotto i
temporali. Diario:
Sabato 18.09 atterriamo all’aeroporto Nsimalen di Yaoundé alle 5 di mattina, pochi i voli e povero l’ambiente che ci accoglie, uno solo il cartello pubblicitario dei prossimi giochi di calcio per la Coppa delle Nazioni d’Africa che verrà disputata in Camerun l’anno prossimo a causa covid-19. Facciamo un tampone rapido disponendoci per file di sedie nella sala d’aspetto grigia poi passato il controllo del libretto giallo dei vaccini e del passaporto, eccoci fuori mentre albeggia. L’autista di un furgoncino privato ci porta al Pime. Il paesaggio è vuoto, la strada che attraversa le sette colline della capitale che si sta svegliando mostra la sua incompiutezza e precarietà tra case e quartieri poveri, passando per il centro la city si mostra moderna.
Domenica 19.09 Eccomi in chiesa alle 6.00 in una delle due parrocchie in cui lavorerò: st.Blaise. Resto meravigliato, la celebrazione è un’esplosione di canti sostenuti dai ritmi di 6 xilofoni in legno e due tamburi che fanno aprire la bocca anche a chi come me arriva assonnato. Partecipano almeno 600 persone, poi ci saranno altre 4 messe, l’ultima alla sera alle 17 la presiedo con 200 giovani e ragazzi. Un altro mondo si apre…
Lunedì 20.09 con l’elettricista italiano che è venuto per vivere un mese di volontariato andiamo ad acquistare le SIM per i cellulari e collegarci ad internet. Cerco di trattare sui prezzi ma qui le compagnie dei telefoni (le stesse d’Europa) si fanno pagare ben più che in Italia per offrirti contratti di un solo Giga al giorno… e avendone bisogno in più occorrerà poi sottoscriverne altri più onerosi; purtroppo, il colonialismo non è affatto terminato.
Martedì 21.09 Camminiamo a lato della strada tra botteghe e
venditori di frutta e con Giuseppe cerchiamo una farmacia per prendere 2
scatole di Malarone un medicinale che protegge dalla malaria. Lui ne ha
iniziata la terapia e occorre continuare per tutto il mese e dopo il rientro
per qualche giorno ancora) riusciamo a trovarlo: il prezzo è 40.000 franchi
camerunesi una scatola (in Italia circa 60 euro), l’impiegata ci guarda per
vedere se la vogliamo acquistare davvero … sapremo dopo che lo stipendio di un
impiegato statale è di 32.000 franchi al mese…e noi ne abbiamo bisogno due!
Capisco bene la sua sorpresa.
Mercoledì 22.09 in mattinata usciamo, andiamo a presentarmi
all’Arcivescovo (assente) anzi al suo Vicario Generale: salutarlo e conoscerci.
Poi di corsa per cercare di fare tutti i documenti necessari: residenza,
casella giudiziaria, lettera di lavoro, tutti devono essere poi mostrati e
timbrati all’Ufficio Centrale di Polizia...con mia grande soddisfazione
riusciamo a fare tutto in 5 ore. Torniamo stanchi e sotto un diluvio ma credo
in nessuna grande città italiana avrei potuto fare altrettanto, en Afrique
c’est vit!!
Sabato 25.09 Fatico ad alzarmi così presto (manco di allenamento si vede), le lodi alle 5.45 (con 40 persone) e la messa delle 6.00 con 100 persone presenti alla parrocchia di ND di Lourdes dove vi ritorno per le confessioni alle 13.00 durante un mini-ritiro di un gruppo di preghiera. Sono colpito dalle difficoltà di vita della gente che viene per la confessione e dalla loro fiducia nel Signore. Accolgo le sofferenze di madri, la difficoltà di giovani che cercano un lavoro e nelle loro parole sento passare la vita accanto a me. Chiedo per loro aperture di nuove possibilità e per me l’intelligenza di crearne di nuove.
Ecco alcuni momenti vissuti in questi primi giorni, il lavoro pastorale non manca e poi inizierò a collegarmi a Istituti e Licei per una pastorale degli studenti. L’Africa è il continente più giovane e si vede, sono solo all’inizio della mia presenza e occorre conoscere e scoprire ancora tanto, vi chiedo di accompagnarmi nella preghiera. Un saluto e di nuovo il mio grazie a ciascuno di voi a Nisshash e alla Comunità pastorale di Erba per l’amicizia e l’accoglienza ricevuta durante le mie vacanze.
A bientot p.Luca