Carissimi amici e amiche di Nisshash,
con tanta gioia vi raggiungo con queste
righe, dopo alcuni mesi di silenzio…
Innanzitutto un caro saluto e un GRAZIE
rinnovato a ciascuno di voi per quello che vivete e fate.
GRAZIE perché continuate
con tenacia a custodire il cuore e lo sguardo aperti su mondi lontani e, in
particolare, su realtà segnate da povertà, insicurezza, ingiustizia,
disumanità… Non è così scontato in un tempo come questo che può rischiare di
chiuderci un po’ nelle nostre frontiere e sui nostri problemi.
GRAZIE per la
creatività con cui state lavorando anche in questo periodo difficile, in questo
tempo di grande vulnerabilità e incertezza per tutti. Nell’impossibilità di
vivere momenti aggregativi, come camminate e incontri, ammiro il vostro
rilanciare ciò che vi e ci sta a cuore sfruttando altri mezzi e possibilità!
Il progetto di padre Luca e quello
di Suor Maria Luisa trovo siano molto significativi e mi sembra così
bello che possiamo dare il nostro contributo per andare incontro a bisogni così
primari in zone povere o segnate da conflitti e violenze continue…
Rispetto al Paraguay ho
parlato più volte in questi ultimi mesi con il padre Celso che mi aggiorna
sulla situazione coronavirus da quelle parti. Per un Paese di 6 milioni di
abitanti, 60000 contagiati dall’inizio della pandemia e 1300 morti sono molti e
il numero di nuovi contagi finora non è mai diminuito… proprio in questi giorni
aspettavano il picco… E certo la realtà degli ospedali e della sanità in
generale lì, come in molte altre parti del mondo, è molto precaria e
sicuramente non in grado di far fronte alla situazione. La regione di San Pedro
non è stata molto colpita, essendo una zona piuttosto rurale, ma è anche vero
che il lockdown tuttora in corso sta avendo conseguenze pesanti anche lì
sull’economia delle famiglie…
In questo senso il padre Celso e
la comunità di Puerto Yvapovo ringraziano per l’ultima generosa
donazione che avete fatto, arrivata in un momento così critico. E mi dicevano
la loro commozione nel pensare alla fedeltà con cui li sosteniamo anche in
questo periodo che sanno difficile anche per noi e il nostro Paese. Un GRAZIE
di cuore da parte loro a tutti voi!
La chiesa del villaggio è
stata completata. Vi mando le foto recentemente ricevute. Hanno anche messo
l’illuminazione e fatto un bagno, come si dice, moderno… tipo i nostri qui…. Vi
devo confessare che mi colpisce la perseveranza con cui hanno portato avanti i
lavori e la fierezza con cui ne parlano. Credo che la ricostruzione e
abbellimento di questo luogo di culto, ma anche di incontro e luogo simbolo
della comunità, significhi molto per la gente del villaggio. Penso sia stata per
loro un’occasione importante per poter consolidare la stima e fiducia in se
stessi e uno strumento prezioso per crescere nella loro identità comunitaria.
Appena il padre Celso potrà viaggiare a
Puerto Yvapovo stenderanno un progetto con l’equipe economica per
utilizzare l’ultima donazione lì dove la gente pensa sia meglio oggi.
Ci terranno aggiornati. Intanto ringrazio ancora ciascuno di voi e credo
profondamente che, attraverso questi gesti piccoli o grandi di apertura e attenzione,
attraverso i segni di fiducia e impegno portati avanti con perseveranza,
attraverso le relazioni e i legami che si tessono tra persone lontane,
attraverso il costante lasciarsi coinvolgere e interrogarsi da queste realtà,
superando l’indifferenza e la paura … il
Signore continua a portare avanti il suo sogno di un modo di vivere che sia
davvero all’altezza della nostra umanità.
E, nell’attesa di poterci incontrare, camminando
con speranza e fiducia vi abbraccio! Valeria