"Da tutte le parti si sentono le notti e i giorni risuonare di forti richiami, nel respiro di migliaia di vite" (R. Tagore)

lunedì 8 febbraio 2016

Dentro parole nuove

Angers, sabato 6 febbraio 2016
Amici
In questo fine settimana ho una breve pausa dallo studio (il sabato). Tra poco, verso l’ una, con due miei compagni di classe, un frate minore giovane  e robusto del Mexico e un laico terziario francescano della Colombia (ci troveremo poi  in Costa d’Avorio dove anch’egli lavorerà)  e con p. Anand del Pime, andremo a mangiare, vicino alla Cattedrale, un ottimo hamburger da “Hippopotamus”, un localino suggeritoci dalle proff. per rifarci dalla settimana!  Qui le giornate passano veloci e, così, sono già 36 giorni trascorsi dalla mia partenza per Angers, a ovest  della Francia. Siamo tutti ospiti (questo mese in 15 di 12 paesi diversi) in un antico monastero, l’abbazia di st. Nicolas del 1100, dove abbiamo anche la scuola di lingua francese, dal mattino alle 9 alla sera alle 17.30. Le sessioni di 4 settimane terminano con un esame e poi si procede a nuovo livello e nuova grammatica. Spesso ricordo la scuola della Caritas per stranieri di Erba e la difficoltà degli studenti di imparare una lingua in più! Lo studio è ben organizzato ed, essendo in casa, il ritmo è intenso e la settimana  non basta per “digerire” nuovi suoni, pronunce sconosciute, vocaboli curiosi, abitudini e saluti; poi abbiamo la liturgia e i Vangeli da leggere e da amare in francese. Io sono contento e mi trovo bene, non è così facile come mi dicevano tutti,  ma la vita sorprende  e imparo di nuovo che le persone sono la vera risorsa per le nostre semplici esistenze. La mia impressione appena entrato in Francia e raggiungendo quasi l’altra costa del paese, sull’Atlantico, è quella di essere giunto in una regione molto bella: le città curate e con un fascino antico, ricche di storia. I problemi ci sono  e le tensioni sociali non mancano, come pure restano i timori per gli attacchi terroristici sofferti .  Per noi stranieri resta la lingua il primo ostacolo da superare e pur avendo tantissimo a disposizione per fare bene, (il luogo, le insegnanti, dei  buoni orari) occorre comunque tempo e pazienza:  ripetere,  ascoltare bene, riprovare con qualche d’uno… correre non si può! E’ questo il primo insegnamento raccolto. Il secondo è la ricchezza delle persone che ho incontrato e con cui vivo, il loro coraggio e la serenità di tanti, anche se siamo un po’ tutti impacciati dentro parole nuove, espressioni  a volte molto stentate, gesti che non rendono giustizia alla storia, all’esperienza e ai mondi di appartenenza d’ognuno…sarebbe magnifico poter condividere, parlarsi… ma occorre la pazienza di continuare a darci vicendevolmente fiducia e riprovare. Così vi ho detto tutto, questo è il mio pane quotidiano, poi se volete posso mandarvi dei canti in francese per la messa, bellissimi o un simpatico film per bambini (Kiriku’o Vado a scuola! di Plisson).
Ora vi saluto con un sorriso per ciascuno e a tutti  il mio grazie per l’amicizia. Vi dico:  à bientôt ! arrivederci a presto.
père Luca