Cari amici e amiche soci di Nisshash,
Roma, 09/03/2012
sig.Presidente, Consiglieri, rag.Rigamonti (e’ un poco
formale ma cosi' si deve salutare in BD),
invio una lettera carica di saluti per voi personalmente
e per le vostre famiglie.
Dopo un anno e mezzo di vita romana con l'incarico
di rettore della casa del pime, fra impegni di gestione, ospitalita' di
amici e missionari rientrati, l'animazione della comunita', lo studio personale
e anche alcuni incontri curiosi (uno in televisione) finalmente sul mio
computer sono arrivate le prime fotografie del Centro Gesu' Lavoratore in
Bangladesh.
Avevamo iniziato il secondo grande edificio nel 2010 grazie alla
raccolta di fondi anche da Erba ma poi con il vostro ulteriore contributo,
siamo finalmente arrivati alla conclusione. Come potrete vedere e' quasi
finito, sicuramente e’ un miracolo. Vicino alla casa a due piani dove ho
iniziato e in cui abitavo, in continuita' ad essa e’ sorto il nuovo Centro.
Simile nella forma esterna ma il doppio per estensione e per volume. Il Centro
offrira' una grande cappella per le celebrazioni, tanta sicurezza,
programmi di studio, corsi di catechesi, bibbia, approfondimenti sui diritti
umani,la cura della salute e finalmente un ufficio per la coperativa di
risparmio che e' in aumento tra lavoratori di lingue, etnie e provenienze
diverse.
Sono contento.
Il mio impegno qui in Italia, non ha interrotto il lavoro
iniziato, anzi, si e' andati ben piu' avanti seguendo una linea di
continua crescita.
La vostra attenzione fin dall'inizio dell'Associazione per questa
realta' giovanile e la generosita' nel dare tempo, intelligenza,
sacrifici a favore di quei ragazzi e ragazze stretti ogni giorno
nella calca d'entrare in fabbrica, ora ha dato frutto portando sicuramente
serenita' e fiducia in molti. Mi commuovo nel poterlo scrivere a voi.Per capire meglio cosa significa quanto abbiamo realizzato, vi riporto alcune parole che ho trovato l'altra sera in una mail inviatami da due medici napoletani rientrati in Italia dopo tre settimane di volontariato a Dhaka: "caro padre Luca, siamo tornati questa notte dal Bangladesh. E' stata davvero dura. La citta' secondo noi e' peggiorata. Lo stress e' stato grande e il traffico con lo smog ci hanno reso la vita difficile..."...sono parole che cercano di descrivere e che dicono una realta' dove uomini e donne con i loro bambini si difendono cercando di vivere al meglio (sempre che di meglio si possa parlare in quelle situazioni ).
Con questo progetto e' stato compiuto certamente un altro
passo in avanti , perche' tra quelle centinaia d'industrie si e'
avverato un sogno, un luogo che nella sua semplice e dignitosa bellezza
diventera' un punto sicuro, un riferimento preciso nel difficile mare del mondo
lavorativo e in un paese tra i piu' poveri al mondo. 2 euro al giorno per
10 ore lavorative e con soli 2 o 4 giorni di ferie al mese questa e' la condizione
per poter lavorare.
Cosi' e' giusto tra
noi in Italia e ancora di piu' in questo tempo quaresimale, che lo sguardo
torni ad alzarsi verso il Signore e verso la fatica e le necessita' degli
uomini, della maggioranza degli uomini. C'e' ancora molto da fare, ci vogliono
persone formate, coraggiose che si mettano al passo degli ultimi e che alla
realizzazione di un Centro aggiungano un sorriso, un ascolto, il rispetto
autentico, gratuita’. Tutto questo poi conduce alla serenita' interiore,anche
per voi perche’ insieme ci siamo affidati e abbiamo partecipato ad una vera
forma di fraterna collaborazione con molti.
Ve lo ripeto nuovamente: grazie a Nisshash e grazie al Signore.
Per ora vi allego le fotografie ma saro' felice di
potervi incontrare presto.
Ciao p.Luca
Salone piano terra |
Veranda primo piano |
Vista con cancello |
Vista con housing |