"Da tutte le parti si sentono le notti e i giorni risuonare di forti richiami, nel respiro di migliaia di vite" (R. Tagore)

lunedì 26 novembre 2012

Aguyjevete ha jajojuhutama!


Carissimi e carissime Amicis di Nisshash,

Eccomi con un po’ di notizie, dopo due mesi di…silenzio…, due mesi intensi, carichi di vissuto, di novitá, di incontri...in questo villaggio di pescatori e lavoratori della terra che sta diventando piano piano il nostro luogo di vita e di cammino...
Ybapobo, così si chiama il villaggio dove ci troviamo, si trova nella diocesi di San Pedro, un piccolo porto, ai bordi del Rio Paraguay: una ottantina di case, la maggior parte di legno e alcune di mattoni, in cui condividono terra e vita famiglie Paraguaye e famiglie indigene del gruppo dei Vy’a Guaraní.

Gente semplice, lavoratora, vivono di pesca, di animali (mucche soprattutto), coltivando la terra propria o dei molti latifondisti brasileri o paraguayi della zona che sanno “sfruttare” la terra e la gente anche... Gente aperta che sa con tanta naturalezza accogliere, e di questo noi siamo testimoni... Ci hanno fatto spazio nelle loro vite, offrendoci fin dai primi giorni quello che potevamo aver bisogno per vivere...
Valentina, una delle infermiere del posto, ci ha ospitato tutto questo tempo nella sua casa: dei due locali che tiene ne ha liberato uno perché potessimo installarci...mentre da una parte abbiamo visto arrivare un letto, da un’altra parte un materasso...da un’altra ancora lenzuola e coperte...poi un’altro letto con materasso...e poi uova, latte, carne...insomma si sono occupati di noi con una generositá davvero bella e, tra l’altro, senza conoscerci troppo...Questi gesti, che hanno dato un colore speciale al nostro iniziare, il colore della fiducia e della apertura, rimangono per noi preziosissimi... e continuano ad accompagnare i nostri passi...
Nel nostro desiderio di seguire Gesú a Betlemme e a Nazareth, é importante arrivare in un posto in punta di piedi...cercando di rispettare il sentire e la maniera di fare e di vivere della gente...di farci piccole come vorrebbe dire il nostro nome...piccole sorelle...per camminare con le persone, crescendo insieme...Cosí abbiamo cominciato il cammino in Ybapobo...sentendo forte la presenza di Dio che abita cosí profondamente la ordinarietá e semplicitá della vita, che ama abitare i margini della storia, come a Betlemme e a Nazareth, un Dio che é entranto nella nostra umanitá per la porta di servizio, come direbbe un prete amico conosciuto in Buenos Aires, in maniera silenziosa, delicata...Tutto questo parló molto alla nostra fondatrice e continua a farsi vita concreta nelle nostre vite di donne e sorelle...con tutti i nostri limiti e meschinitá, e anche con tutta la nostra passione e fiducia, quella fiducia e quella passione che ci hanno messo, un giorno, in cammino dietro a Lui...
Cosí, come ospiti e pellegrine, stiamo camminando...
Le giornate sono accompagnate dal ritmo della natura...soprattutto, quando, per motivi diversi, la corrente se ne va...e non rimangono che le stelle ad accompagnare le serate..., e dalla presenza del Rio, che è sentiero per gli esperti pescatori, strada per i contadini itineranti, fontana per le mani delle donne, pozzo per i cercatori d’acqua necessaria per il vivere quotidiano...
Forte e semplice è la fede della gente: tiene un posto particolare la preghiera in ricordo delle persone che sono decedute...9 giorni nel momento che il sole va a riposarsi, la gente si ritrova per pregare nelle case, ogni 6 mesi durante i primi due anni dalla morte della persona cara...celebrando cosí la fiducia nella Vita e nella tenerezza del Padre...
E’ una comunitá, come le molte altre comunitá della campagna in Paraguay, che i laici portano avanti e animano, come possono....Per darvi una idea, Ybapobo è una della 40 comunità che si sviluppano lungo la strada che collega San Pedro e Concepcion (circa 180 Km di cammino di terra) che fanno parte di una sola parrocchia. Il padre Miguel, 30 anni di etá, é il parroco di tutta questa zona....Come potete immaginare non puó farsi presente tanto spesso...1-2 volte all’anno...E noi siamo la unica comunitá religiosa...della parrocchia! La campagna infatti è un poco abbandonata su vari fronti...e di fatto molti e sempre di piú emigrano nelle cittá e soprattutto nella capitale...affollando in maniera insana le periferie...
Queste comunitá stanno anche subendo la pressione dei grandi proprietari terrieri che stando via via comprando terra per sfruttarla secondo i loro interessi, coltivando soja o piantando alberi come gli Eucalipti per la produzione della carta, alberi che crescono in fretta e che rovinano la terra...
Come ogni villaggio cominciamo a renderci conto delle divisioni interne che tiene, delle invidie e gelosie...la politica e la religione si mischiano e a volte contribuiscono a allargare le ferite e a ingrandire le separazioni...Qui sento e sentiamo un appello che è sfida insieme...Come essere presenza di pace e unitá?...Come tessere ponti e sostenere i cammini della veritá e della misericordia?...La nostra preghiera si fa spazio che cerca di raccogliere tutto ció...perchè la bontá infinita del Padre continui a far breccia nelle nostrevite e nelle vite di questa gente con la quale camminiamo...
E per finire queste righe vi volevo raccontare come stiamo mettendo su casa...All’inizio abbiamo cercato una casa da poter affittare...peró invano...e quando il vicario della diocesi  ci ha fatto la proposta di darci in prestito un terreno appartenente alla diocesi, abbiamo accettato volentieri. Durante un paio di settimane lo abbiamo pulito dalle erbacce...accompagnate dalla fedele presenza di bimbi incuriositi...Alcune persone del villaggio ci hanno dato tavole di legno, pali e lamiere per la costruzione della casa e da San Pedro alcune persone di una associazione di laici impegnati sono venute, di sorpresa con due camionette...Avevano portato quello che mancava per costruire la casa e nel giro di tre giorni hanno messo in piedi la struttura esterna...accampandosi in tende, mentre noi cercavamo di sfamare queste 8 bocche di uomini lavoratori...
Nella foto potete vedere la mescolanza della legna che viene da parti diverse...insieme a noi tre sorelle...Odilia, Graciela e io...che attraverso tutto ciò stiamo costruendo piano piano anche la nostra comunitá...imparando a conoscerci e a essere sorelle le une per le altre...con fiducia....





Carissimi e carissime,  per oggi mi fermo qui...
Le condizioni dove stiamo vivendo non permettono una comunicazione tanto frequente...Non abbiamo internet sul posto e comunichiamo con un cellulare...però ogni volta che posso è con tanta gioia che vengo a raggiungervi. Vi sento così vicini al mio camminare che sostenete non solo con i soldi, che sono importanti, ma anche con l’affetto, l’amicizia, attraverso il vostro compromettervi nella vita di tuttti i giorni in cammini in cui la giustizia e la misericordia possono abbracciarsi, la semplicitá e la generositá incontrarsi...e di questo vi sono profondamente grata....
Un caldo abbraccio da questa terra che amo e un saluto tutto guaraní:
Aguyjevete ha jajojuhutama! Grazie mille e alla prossima volta che ci incontriamo!

Valeria